RUBRICA SETTIMANALE “PAROLA DI SKIPPER” | LA SCOTTA DELLA RANDA

Attrezzatura

2.9 La scotta della randa

La scotta della randa è la manovra corrente principale per la regolazione di questa vela ed è generalmente costituita da un paranco a più vie, il cui bozzello inferiore è dotato di strozzascotte a ganasce.

Il cavo del paranco è in tessile pre-stirato, di buona qualità per resistere all’inevitabile usura, specie nella parte più interessata dallo strozzascotte, e per contenere al minimo l’allungamento. Quando si cominciano a notare i segni dell’usura causata dallo strozzascotte, è opportuno non indugiare a “capeggiare” il cavo, cioè a invertirlo, facendo diventare “dormiente” l’estremità che prima era “tirante”. In tal modo la durata della scotta potrà essere raddoppiata in tutta sicurezza.

La “via” della scotta, a prescindere dal paranco appena descritto, può essere molto variabile, secondo il tipo di imbarcazione e della sua età. Nel passato, come si può ancora vedere sulle barche d’epoca, non esisteva il “trasto”, per cui il paranco era ammanigliato a un golfare centrale in coperta, oppure veniva sdoppiato su due bozzelli laterali, per eliminare l’interferenza tra scotta e barra, spesso presente, e anche per realizzare in questo modo una regolazione più efficace della randa. In questo modo il boma risultava più correttamente caricato, come quando, in presenza di trasto, si porta il carrello leggermente sottovento.

Il vantaggio della regolazione del trasto è infatti quello di poter controllare la tensione della balumina della randa, e quindi il suo svolgimento, indipendentemente dal desiderato angolo ottimale tra la corda media della vela e la mezzeria, in funzione dell’andatura e delle condizioni di vento e mare esistenti al momento.

Quando l’andatura si allontana dalla bolina oltre un certo limite, che dipende dalla lunghezza del trasto e dal suo posizionamento più o meno avanzato rispetto alla varea del boma, lo “scarrellamento” sottovento non è più sufficiente a controllare la tensione della balumina. A questo punto deve intervenire il vang, la cui funzione pertanto è, alle andature larghe, la stessa che ha il trasto alle andature strette.

Altro vantaggio del trasto rispetto al golfare centrale è quello di poter portare il carrello di scotta più o meno sopravento. Ciò può essere conveniente, con vento leggero, quando il peso del boma è già sufficiente a mantenere una corretta tensione nella balumina, e si desidera diminuire l’angolo della vela con la mezzeria, senza aumentare la tensione della scotta.

Come stabilire il corretto posizionamento del carrello sul trasto e la tensione della scotta? Si tratta di due regolazioni interdipendenti, che il randista esperto esegue “a occhio”, osservando la forma della randa, i “tell tales” o indicatori di flusso e in collaborazione col timoniere, che dovrebbe sentire la barra sempre leggera. Non appena la barra “si indurisce”, occorre scarrellare sottovento quanto basta per ristabilire l’equilibrio.

Tratto dal libro Parola di Skipper, Editrice Incontri Nautici di Giancarlo Basile