Il general manager Kuo Zhang ha incontrato a Milano giovani imprenditori.

Un lungo tavolo ovale ed una ventina di giovani, freschi di laurea e di esperienza. Il requisito essenziale? Essere l’ultima generazione degli imprenditori che fecero la piccola e media impresa italiana.

Kuo Zhang è il general manager di Alibaba.com, il marketplace B2B più grande del mondo, dove gli acquirenti sono agenti di commercio, grossisti, dettaglianti, produttori e Pmi impegnate nell’import-export. Con un’immensa vetrina, Alibaba Group è in grado di assicurare, agli operatori italiani, non solo transizioni verso la Cina, ma anche e soprattutto verso tutto il resto del mondo.

Alibaba è nato nel 1999 e Kuo Zhang ha voluto spiegare ai cittadini italiani questi primi 20 anni di sviluppo. Alibaba.com è stato il primo business di Alibaba Group. Il sito era un luogo in cui compratori e venditori potevano trovarsi reciprocamente online, dove erano presenti piccole imprese americane in cerca di fornitori o produttori in Cina. Nell’era preinternet, questi tipi di offerte si potevano svolgere di persona solo nelle principali fiere di Las Vegas o Guangzhou. Ora Alibaba.com ha offerto una soluzione ugualmente vantaggiosa e certamente più economica. Inoltre, dal B2B hanno sviluppato il B2C e tutti i servizi connessi. Oggi, è possibile gestire l’intero processo di transazione tra acquirenti e venditori e i servizi offerti sono molteplici, come i servizi di pagamento, di prestito e quelli logistici. Hanno digitalizzato tutti i punti del percorso del cliente, compresa la gestione delle scorte e la visualizzazione del prodotto e  barriere linguistiche, distanza, prezzi, tasse, tassi di cambio, logistica sono interamente gestiti da loro.

Kuo Zhang è in Italia perché ha definito il Paese “top priority market”. In Europa l’Italia è il principale mercato su cui tutti vogliono puntare. Grazie al supporto di Unicredit, tutte le aziende italiane possono avere accesso alla piattaforma di Alibaba.com, cioè alla vetrina internazionale per la vendita B2B in Cina e nel mondo.

Tra i settori italiani che Zhang ritiene a più alto potenziale per il B2B si distinguono: moda, food&wine, arredo-design, meccanica e macchine utensili.

Il loro obiettivo è quello di puntare ad avere 10mila aziende italiane su Alibaba.com, tra 5 anni.

L’Italia all’estero si scontra spesso con prodotti contraffatti o “falsi” italiani. Loro tengono in grande considerazione la tutela della proprietà intellettuale. Hanno un team dedicato, ed avere interamente digitalizzato i processi gli consente di tracciare ogni fase della transizione e di minimizzare le zone grigie.

Oggi il loro business è prevalentemente su mobile. Dal punto di vista del traffico è su mobile più del 50 % del B2B e al 90-95 % quello B2C.

Per quanto riguarda la digitalizzazione invece, Zhang afferma che la tecnologia non ucciderà il lavoro. Potrà trasformare alcuni mestieri e restituire valore alla migliore tradizione.