L’idea di fare una barca di pietra allo scultore bretone Jean-Yves Menez, venne oltre 20 anni fa. Quando lesse di una leggenda irlandese che parlava di marinai irlandesi arrivare sulle spiagge della Bretagna a bordo di navi di pietra. In quattro anni è riuscito a creare il suo primo prototipo, un modellino di nave vichinga da 75 cm tutta in granito, del peso di 210 chili.
Quando la mise in acqua nel 1998 nel porto di St Malo in Francia aveva dei dubbi sul suo galleggiamento, ma la barca rimaneva perfettamente a galla.
A quel punto volle passare a qualcosa di più grande e si mise all’opera per realizzare una barca di pietra di 4 metri di lunghezza capace di portare otto persone di equipaggio.
Ha varato la sua barca di pietra di granito nel 2000 davanti a un gruppo sbigottito di spettatori che scommettevano tra di loro su quanto tempo sarebbe rimasta a galla. La scommessa più ottimistica le concedeva 2 minuti.
Ma la barca di pietra ha continuato a galleggiare anche quando il suo autore e un suo amico vi sono saliti sopra per portarla all’ormeggio pagaiando.
Per quanto chiunque ancora oggi osservi quella barca di pietra di granito navigare si meravigli, questa non fa altro che rispondere al principio del fisico e matematico siracusano Archimede che lo enunciò nel III secolo a.C.
Ancora oggi ci sono molte barche costruite in cemento armato che navigano anche su rotte molto lunghe. Gli americani costruirono diverse centinaia di navi in cemento armato per rifornire l’Europa durante l’ultimo conflitto mondiale.
Tratto da: http://www.solovela.net/