RUBRICA SETTIMANALE “PAROLA DI SKIPPER” | L’EQUILIBRIO DELLA BARCA

La barca

10.1 L’equilibrio della barca

Una barca a vela è equilibrata quando il Centro Velico (CV) e il Centro di Deriva (CD), guardando la barca lateralmente, sono sulla stessa verticale. È quello che si insegna in tutte le scuole di vela, ed è anche semplice da intuire. La barca sarà invece orziera se il CV è a poppavia del CD, come avviene per esempio bordando al vento la sola randa, mentre risulterà puggiera quando il CV è a proravia del CD: lo si vede chiaramente se si prova a bolinare col solo fiocco.

Sono pochi, se non pochissimi, i velisti che sanno di un altro fatto di importanza almeno pari a quella della posizione reciproca del CV e del CD, che influenza grandemente l’equilibrio, e che stranamente passa un po’ inosservato: l’inclinazione o sbandamento, tipico delle barche a vela. Tutti si accorgono che l’equilibrio cambia bruscamente se arriva una raffica che fa inclinare la barca, la quale diventa subito orziera. La reazione immediata del timoniere è infatti di mettere la barra alla puggia, altrimenti c’è il rischio di trovarsi con la prora al vento e il fiocco al collo.

Così facendo però egli applica un poderoso freno alla barca, che, all’arrivo della raffica, piuttosto che avvantaggiarsene, subisce una drastica riduzione di velocità. Che cosa è cambiato con l’aumento dell’inclinazione? Semplice, il CV si è spostato sottovento e la componente utile all’avanzamento, a esso applicata, ha determinato una coppia di forze con la resistenza all’avanzamento dello scafo in acqua, tendente a fare orzare la barca.

In presenza di inclinazione non è dunque vero che il CV deve stare al di sopra del CD, ma dovrà risultare notevolmente a proravia di questo perché vi sia l’equilibrio e, di conseguenza, la barra venga tenuta al centro, dove dovrebbe sempre trovarsi, salvo il caso in cui si voglia effettivamente accostare.

Una barca mediamente equilibrata, naturalmente, nasce nello studio dell’architetto che la disegna. Egli tiene in debito conto il fatto che la barca navigherà inclinata, e fa in modo che, con un’inclinazione media, la coppia orziera che si determina sia bilanciata da una coppia puggiera, ottenuta posizionando il CV a proravia del CD di una determinata distanza.

Questa distanza, espressa generalmente in percentuale della lunghezza al galleggiamento, è ricavata in base all’esperienza, piuttosto che da calcoli, ed è variabile col tipo di imbarcazione, oscillando intorno al 10 per cento, ma potendo superare largamente tale valore.

Una barca ben progettata dovrà pertanto risultare puggiera con poco vento, equilibrata con l’inclinazione media e orziera a inclinazioni superiori. Sarà poi compito dell’equipaggio agire sia sull’assetto sia sulla velatura e sulle regolazioni per fare in modo che la barca navighi mantenendosi sempre il più possibile equilibrata.

Tratto dal libro Parola di Skipper, Editrice Incontri Nautici di Giancarlo Basilestabilità

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