LA PIU’ GRANDE RIMOZIONE DI PLASTICA DALL’OCEANO

Nei giorni scorsi è avvenuta nelle acque tra le Hawaii e la California la più grande pulizia dell’Oceano nella Storia. Si tratta di un grandissimo risultato raggiunto solamente grazie al progetto Kaisei, partito nel 2009 e coordinato dall’Associazione Ocean Voyages Insitute (Ovi) con sede a San Francisco. È stata la nave Kwai a svolgere l’opera di raccolta e riciclaggio, restando in mare, nel Pacifico settentrionale, ai margini della Great Pacific Garbage Patch, la bellezza di 48 giorni.

La quantità di plastica rimossa dall’Oceano è stata di 103 tonnellate, un record che ha doppiato il precedente detenuto dallo stesso OVI, che nella precedente spedizione si era fermato a 48 tonnellate di rifiuti. La fondatrice e direttrice esecutiva dell’Ocean Voyages Institute, Mary Crowley, afferma “Sono così orgogliosa del nostro duro gruppo di lavoro, abbiamo superato il nostro obiettivo di rimuovere 100 tonnellate di materie plastiche tossiche di consumo e reti fantasma abbandonate, e in questi tempi difficili stiamo continuando a contribuire a ripristinare la salute del nostro oceano, che influenza la nostra e quella del pianeta. Gli oceani non possono aspettare che queste reti e detriti si rompano in microplastiche che compromettono la capacità dell’oceano di immagazzinare carbonio. Puntiamo ad espanderci in altre parti del mondo che necessitano disperatamente di tecnologie di pulizia efficienti. Non ho dubbi sul fatto che il nostro lavoro stia rendendo gli oceani più sani e più sicuri per la fauna marina, poiché queste reti non intrappoleranno o danneggeranno più una balena, un delfino, una tartaruga o una barriera corallina”.

Si tratta comunque solamente di un primo obiettivo, perché è già in programma un secondo round di pulizia, resa più efficace grazie alla tecnologia del Gps: dei localizzatori satellitari sono stati attaccati alle reti e hanno permesso un monitoraggio delle correnti oceaniche e il ritrovamento dei rifiuti galleggianti.