IL SOTTOMARINO NAZARIO SAURO

In occasione del decennale di apertura al pubblico come struttura museale è stato lanciato un appello da parte del MuMa e del Comune di Genova per il restauro del sottomarino Nazario Sauro. Varato da Fincantieri a Monfalcone nel 1976, consegnato alla Marina militare ed entrato in servizio nel 1980, messo in disarmo nel 2002, l’“S518” è diventato museo nel maggio del 2010 e da allora è stato visitato da oltre un milione di persone.

Immerso in assetto di navigazione, con tutta la strumentazione di bordo funzionante, ora è però collocato in un bacino chiuso, scarsamente ossigenato, inquinato ed esposto ad intemperie di ogni tipo. Salsedine e ruggine minacciano di ridurre a colabrodo un natante che, in realtà, fa della tenuta stagna il principio base del suo funzionamento. Il MuMa sostiene infatti che “nonostante una manutenzione costante e due cicli di riverniciatura, lo scafo presenta esternamente evidenti segni di degrado: colature di ruggine, pittura sbiadita e scrostata, incrostazioni. Anche gli interni risentono del passaggio di oltre un milione di visitatori: corrimani consunti, pavimentazione gommata logora, piccoli danneggiamenti alla strumentazione. Il tutto aggravato dalle frequenti infiltrazioni di acqua piovana. Ha bisogno di interventi urgenti – spiegano al Museo del Mare – perché se una normale imbarcazione viene lasciata in mare per lunghi periodi va incontro a diversi problemi. Figuriamoci uno scafo in metallo che resta fermo per dieci anni”.

Tuttavia, il progetto di restauro del sommergibile resta di costo molto elevato e difficilmente potrà essere sostenuto dall’istituzione museale. Il piano prevede interventi di bonifica come lo svuotamento e l’asciugatura delle sentine, il restauro dello scafo (lavaggio ad alta pressione, eliminazione della ruggine, varie operazioni di pulizia) ma anche il restauro interno (sostituzione della pavimentazione, riverniciature, arredi) e la messa in sicurezza di alcuni locali oggi chiusi al pubblico come la mensa e le brande della zona siluri. Nonché vi sarà la necessità di un vero e proprio supporto logistico e amministrativo. Il prezzo previsto per il restauro completo gira intorno ai 250/300 mila euro. L’idea è quella di una chiamata alla collaborazione su iniziativa delle ditte specializzate unitamente ad  una cordata di vari soggetti privati in cambio di visibilità e promozione.

Tutti auspichiamo che l’iniziativa vada veramente in porto!!!!!