Il sistema Galileo è entrato in funzione con il GNSS, l'era del GPS sta per finire.

E' entrato in funzione anche per il pubblico il sistema europeo Galileo per il rilevamento del posizionamento a terra realizzato dall’ESA European Space Agency. Fino ad ora Galileo era attivo solo a livello sperimentale. Galileo, che una volta ultimato, tra il 2019 e il 2020 disporrà di 30 satelliti orbitanti su 3 piani inclinati rispetto al piano equatoriale, potrà rilevare la posizione di una barca con estrema precisione.

Già da oggi, con soli 20 satelliti in orbita il rilevamento ottenuto con Galileo il GNSS il Global Navigation Satellite System, è molto più preciso di quello che si può ottenere con il GPS controllato dalla US NAVY americana.

Galileo avrà anche un’altra funzione, quella di rilevare un segnale proveniente da un Epirb molto prima di quanto accadesse sino a oggi con il sistema GPS. GNSS ha bisogno di circa 10 minuti per rilevare un segnale di mayday, mentre nel sistema GPS ci possono volere anche delle ore prima che un satellite intercetti il segnale.

Per interagire con il sistema Gallileo bisogna adottare delle apposite antenne che sono diverse da quelle necessarie per il sistema GPS, anche se in molti casi queste possono captare entrambi i segnali.

Lo storico passo compiuto dai tecnici che hanno acceso il sistema per il pubblico arriva con 8 anni di ritardo. Ritardo dovuto in parte a problemi di ordine tecnico e in parte a incomprensioni di ordine politico tra i diversi stati europei che partecipano al progetto. Il costo del sistema è lievitato molto durante la sua costruzione e oggi arriva a sfiorare i 6 miliardi di euro.

I satelliti di Galileo ruotano intorno alla terra a un’altezza di 23.500 chilometri a 56° l’uno dall’altro.

 

Tratto da: www.solovela.net

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