Due ami da pesca risalenti a circa 23.000 anni fa sono stati trovati da un team di archeologi sull’isola di Okinawa a Sakitari Cave in Giappone.

La scoperta, divulgata dalla rivista scientifica Science Mag, dimostra che l’insediamento dell’uomo sull’isola risale a più di 20.000 anni fa e che questi avevano sviluppato tecniche marinare più avanzate di quanto si fosse pensato fino ad oggi.

Gli ami sono stati realizzati intagliando gusci di lumaca di mare, uno dei due non è stato ultimato e da una prima analisi la loro collocazione temporale è compresa tra i 22.380 e i 22.770 anni fa.
Questi ami da pesca furono realizzati da dei pescatori che occasionalmente occupavano la grotta Sakitari Cave di Okinawa e che, in un remoto passato di migliaia di anni fa, si spostavano tra le diverse isole dell'arcipelago giapponese omonimo seguendo le migrazioni di granchi e lumache di acqua dolce.

Gli archeologi sanno da tempo che che Okinawa e le sue isole sorelle furono la meta di esseri umani che, circa 50.000 anni fa, giunsero presso queste coste; buona parte della storia relativa all'adattamento e all'evoluzione della tecnologia marittima di questi uomini, però, rimane praticamente sconosciuta.

La grotta di Sakitari, una struttura calcarea della costa meridionale, sta restituendo agli studiosi di diversi istituti ed università giapponesi, che lavorano al suo interno dal 2009, diverse interessanti informazioni. Ad esempio, a lungo si è creduto che le risorse fossero particolarmente scarse, insufficienti per garantire la sopravvivenza sull'isola per lunghi periodi di tempo: gli scavi, invece, hanno riportato alla luce in diversi strati di roccia resti di pesci, rane, uccelli e piccoli mammiferi, recanti segni di bruciatura che suggeriscono come tali animali siano stati consumati dagli uomini.

Diversi reperti proverebbero che l'isola sia stata occupata a partire da 35.000 anni fa mentre la datazione al radiocarbonio degli ami ne stabilisce un'età compresa tra 22.380 e i 22.770 anni fa. La datazione è simile a quella di altri ami da pesca scoperti a Timor Est datati tra 23mila e 16mila anni e a quelli scoperti nel New Ireland in Papua Nuova Guinea tra i 20mila e i 18mila anni.

La scoperta avvalora l'affascinante ipotesi che questi primi uomini moderni fossero molto più avanzati di quanto si pensi per quanto riguarda le tecniche marinare. In questo modo erano in grado di prosperare anche su piccole isole geograficamente isolate.

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