Il Conte Rosso era un transatlantico di 18.017 tonnellate di stazza lorda, e fu costruito nel 1922, apparteneva al Lloyd Sabaudo con sede a Genova.
Fu costruito nei cantieri scozzesi William Beardmore & Co a Dalmuir nei pressi di Glasgow. Il nome gli fu dato in onore di Amedeo VII di Savoia, Conte di Savoia e Conte d’Aosta, Moriana e Nizza dal 1383 al 1391.
Dagli stessi cantieri di Glasgow uscirono in breve tempo anche le navi Conte Biancamano, Conte Grande e Conte Verde. Mentre il Conte Verde era un’unità similare al Conte Rosso, sebbene leggermente più piccola, il Conte Biancamano ed il Conte Grande, di costruzione successiva, erano più grandi e presentavano varie differenze.
Il primo tentativo di varo, il 26 gennaio 1921, andò fallito perché la nave rimase ferma sullo scalo, e solo il 10 febbraio il Conte Rosso poté scendere in acqua. Il viaggio inaugurale, con partenza il 29 marzo 1922, avvenne sulla rotta Genova-Napoli-Montevideo-Buenos Aires, ma dal 1922 al 1928 il piroscafo fu impiegato sulla linea da Genova a New York via Napoli.
Dall’aprile 1928 il Conte Rosso fu trasferito sulla linea per il Sudamerica percorsa nel primo viaggio e vi rimase sino al 1932, quando, con la fusione del Lloyd Sabaudo e di due altre importanti compagnie (Cosulich Line e Navigazione Generale Italiana) nella Società Italia, fu noleggiato al Lloyd Triestino che l’acquistò un anno più tardi, impiegandolo sulla rotta Trieste-Shangai con tappe a Venezia, Brindisi, Suez, Bombay e Singapore.
Nel 1935, durante la Guerra d’Etiopia, fu requisito dal governo e adibito al trasporto di truppe e coloni in Africa Orientale Italiana. L’anno successivo fu restituito al Lloyd Triestino, dove fu sottoposto a lavori di sostituzione dell’apparato motore nei cantieri dello Stabilimento Tecnico Triestino: il nuovo apparato motore, costruito dalla Franco Tosi di Legnano, aveva una potenza di 25.000 HP e consentì di incrementare la velocità fino a 20 nodi.
Durante la seconda guerra mondiale, il 3 dicembre 1940, venne requisito dalla Marina Militare a Genova e adibito al trasporto di truppe in Libia. Effettuò diversi viaggi trasportando parecchie migliaia di uomini (fra cui per esempio, l’8 febbraio 1941, reparti della Divisione Ariete), sino al 24 maggio 1941. Alle 4.40 di quel giorno il Conte Rosso partì da Napoli per Tripoli assieme ad altre tre grandi navi passeggeri adibite al trasporto di truppe: i piroscafi Marco Polo ed Esperia e la motonave Victoria. La scorta era fornita dalle torpediniere Procione, Pegaso e Orsa, e dal cacciatorpediniere Freccia. In mare vi era poi una scorta indiretta costituita dagli incrociatori pesanti Trieste e Bolzano e dai cacciatorpediniere Ascari, Corazziere e Lanciere. Altre tre torpediniere – Calliope, Perseo e Calatafimi – furono inviate a rafforzare la scorta diretta ma rientrarono in porto in serata. Il Conte Rosso aveva a bordo 280 uomini d’equipaggio e 2449 fra ufficiali, sottufficiali e soldati diretti in Libia, per un totale di 2729 uomini. Alle 20.40 la rotta del convoglio s’incrociò con quella del sommergibile inglese HMS Upholder comandato da David Wanklyn; esso lanciò due siluri che, dopo essere passati vicino al Freccia, colpirono il Conte Rosso, che affondò di prua in una decina di minuti, a circa 10 miglia per 83° da Capo Murro di Porco in Sicilia (al largo di Siracusa).
Persero la vita 1.297 persone e vennero recuperate soltanto 239 salme, nonostante il prodigarsi delle unità che facevano parte della scorta. Tra le navi soccorritrici ci fu la nave ospedale Arno, in navigazione tra Bengasi (Libia) e Napoli, che trasportava feriti e che alle ore 23:00 deviò la rotta verso il punto dell’affondamento. Presero parte ai soccorsi anche il Corazziere, il Lanciere, la Procione e la Pegaso, recuperando 1432 sopravvissuti. Gran parte delle vittime non ebbe il tempo di abbandonare la nave o fu strangolata dai propri giubbotti salvagente, dopo essersi tuffata da un’altezza di decine di metri (l’appruamento aveva infatti portato il Conte Rosso ad impennare la poppa molto al disopra della superficie). Il relitto del Conte Rosso – la nave italiana che nella seconda guerra mondiale, prima dell’armistizio, ebbe il maggior numero di vittime – giace in posizione 36°41′ N, 15°42′ E.