CONTE BIANCAMANO - IL PRIMO ARRIVO A NEW YORKConte Biancamano era una nave di linea italiana varata nel 1925. Il nome fu scelto in onore di Umberto I Biancamano, capostipite dei Savoia. Fu costruita nei cantieri scozzesi William Beardmore & Co a Dalmuir nei pressi di Glasgow su incarico della compagnia di navigazione di linea genovese Lloyd Sabaudo. Dagli stessi cantieri uscirono in breve periodo anche le navi Conte Rosso e Conte Verde. La nave aveva lo scafo che presentava una prua dritta, mentre l’apparato motore dotato di due turbine a vapore a doppio riduttore e due eliche, permetteva di raggiungere la velocità di 20 nodi e sfogava in due fumaioli. Ospitava 180 passeggeri di prima classe, 220 di classe superiore, 200 di seconda classe, 390 di classe economica, e 2.660 di terza classe.

biancamano int1Fu varato il 23 aprile 1925, effettuò il viaggio inaugurale il 20 novembre 1925 sulla linea Genova – New York, essendo previsto che navigasse sulle rotte dirette alla parte settentrionale del continente americano. La nave, arredata con sfarzo e provvista di tutte le comodità più innovative per l’epoca, era destinata principalmente ad una clientela di lusso.

Museo_BiancamanoL’ultimo viaggio per il Lloyd Sabaudo avvenne con partenza da Genova per New York il 25 novembre 1932. Nel 1932 il Lloyd Sabaudo, insieme ad altre società di navigazione, venne accorpato nella “Italia Navigazione” apportandovi le sue navi, compreso il Conte Biancamano e la nave venne destinata alle rotte dirette verso il biancamano int5Sud America. Nel 1934 fu impiegata per scopi bellici, trasportando, per conto del Ministero della Marina, truppe e attrezzature belliche in preparazione della guerra d’Etiopia. Nel 1936 venne noleggiato dalla società Lloyd Triestino, una delle società del gruppo, che la impiegò sulle rotte dirette in Medio Oriente. Nel 1940 ritornò alla Società Italia di Navigazione e venne impiegato per un viaggio Genova – Napoli – Panamá – Valparaiso – Panamá.

hermitageAP54All’entrata in guerra dell’Italia venne posto sotto sequestro ed internato nel porto panamense di Cristobal, dove era ormeggiato. Nel dicembre 1941, con l’entrata degli USA nel secondo conflitto mondiale, trovandosi in acque americane venne sequestrato dagli Stati Uniti, trasformato in trasporto truppe ed incorporato nella US Navy come USS Hermitage (AP-54) nel 1942. I lavori di riconversione vennero effettuati nei cantieri di Filadelfia e al termine la nave poteva alloggiare fino a settemila uomini. La nave venne armata con un cannone da 127/38mm e 6 cannoni da 76/50mm antinave e antiaerei. Gli alleati iniziarono l’invasione del Nord Africa, denominandola Operazione Torch, l’8 novembre e l’Hermitage vi prese parte partendo da Museo_Biancamano2New York il 2 novembre con 5600 tra equipaggio e truppe trasportate che vennero sbarcate a Casablanca tra il 10 e il 25 novembre. Successivamente l’11 dicembre rientrò negli Stati Uniti per essere destinato agli scenari del Pacifico dove venne utilizzato durante il 1943. Successivamente allo Sbarco in Normandia effettuò vari viaggi tra l’Europa e gli Stati Uniti per trasporto truppe e rimpatrio di feriti e prigionieri, il primo dei quali il 16 giugno 1944.  L’8 maggio 1945 il giorno della resa della Germania, si trovava a Le Havre. Dopo la fine delle ostilità venne impiegato per il rimpatrio di migliaia di veterani di guerra americani, prima dall’Europa e poi dal Pacifico. Venne ritirato dal servizio il 20 agosto 1946. Durante il servizio con la US Navy percorse oltre 230.000 miglia trasportando 129.695 soldati di varia nazionalità.

biancamano int2Nel 1947 la nave venne restituita all’Italia e nel 1948 venne sottoposta ad importanti lavori di ammodernamento nei Cantieri di Monfalcone. Le modifiche strutturali videro il rifacimento della prua, che da dritta divenne slanciata, ed un aumento della lunghezza. Altre modifiche riguardarono gli alloggiamenti, che vennero portati a 252 posti di prima classe, 455 in classe cabina e 893 in classe turistica. Con il suo nome originario e completamente riallestita, fu la prima unità della rinnovata flotta mercantile italiana. Al riallestimento collaborarono biancamano int3pittori come Massimo Campigli, Mario Sironi, Roberto Crippa, Edina Altara, all’arredo e alla decorazione parteciparono Gustavo Pulitzer e Giò Ponti mentre le sculture erano opera di Marcello Mascherini. Tra le sculture, quella dell’ampio soffitto che ornava il salone delle feste che raffigurava il mito di Giasone e del vello d’oro. Il 14 luglio 1949 riprese la navigazione sulla linea Genova – Buenos Aires sino al 21 marzo 1950 quando venne trasferito sulla linea Genova – Napoli – Cannes – New York. Nel 1956 navigò sulla tratta Genova-Caracas (Venezuela).

Biancamano_Napoli ultimo viaggioIl 26 marzo 1960 iniziò il suo ultimo viaggio: Genova – Napoli – Barcellona – Lisbona – Halifax – New York e al suo ritorno, dopo 364 traversate di linea, nel corso delle quali aveva trasportato 353.836 passeggeri venne posto in disarmo, radiato ed avviato alla demolizione, biancamano int4che avvenne alla Spezia l’anno seguente. Durante i lavori di demolizione, il ponte di comando, alcune cabine di prima classe e l’ampio salone delle feste, vennero smontati e rimontati all’interno di un padiglione apposito, completato nel 1964, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. Altre parti, tra cui l’ancora, vennero rimontate, sempre a Milano, presso la sala da ballo “Conte Biancamano”, noto anche come il Transatlantico, all’Idroscalo, punta dell’Est.

Scalone_Conte_GrandeIl “Conte Biancamano” aveva una unità gemella: il Conte Grande, che ebbe sorte analoga. Catturato in Brasile allo scoppio del secondo conflitto mondiale, venne incorporato nella US Navy nel 1942 e restituito all’Italia al termine del conflitto; venne ritirato dal servizio nel 1961.