Augustus1La motonave Augustus è stata un transatlantico costruito, analogamente alla nave gemella Giulio Cesare, con caratteristiche tecniche moderne in Italia dopo la seconda guerra mondiale. È stata realizzata, per conto dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico, nel Cantiere San Marco di Trieste.

paoloaugustus1La storia dell’Augustus incomincia l’8 marzo 1949, quando gli allora Cantieri Riuniti dell’Adriatico (CRDA), nell’ambito del Piano Saragat per la ricostruzione della Marina Mercantile Italiana, ottennero la commessa per la realizzazione sui propri scali di cinque unità per le società del gruppo Finmare. Questo importante ordine prevedeva la realizzazione di due transatlantici da 27.000 t.s.l. per la  Società  Italia  (uno sarebbe  stato costruito a  Monfalcone mentre l’altro a Trieste)  e di  tre motonavi miste da 13.000 t.s.l. per il Lloyd Triestino assegnate tutte al cantiere San Marco di Trieste. Le due navi più prestigiose assegnate al gruppo giuliano sarebbero state i due transatlantici gemelli da destinare alla linea Italia-Sudamerica, battezzati Giulio Cesare ed Augustus. Queste due navi passeggeri furono i primi transatlantici post-bellici italiani e rappresentarono la rinascita della Marina Mercantile Italiana dopo le distruzioni della seconda Guerra Mondiale dove oltre il 90% della flotta italiana andò perduta.

Augustus2Furono progettati dal celebre carenista Nicolò Costanzi e la loro linea sarebbe stata ripresa dall’Ansaldo per la realizzazione dei successivi transatlantici destinati alla linea nordamericana, l’Andrea Doria e il Cristoforo Colombo. Caratteristica di queste due navi era il gigantesco fumaiolo decisamente fuori scala rispetto al resto della sovrastruttura ed infatti gli operai del cantiere di Monfalcone ribattezzarono simpaticamente la Giulio Cesare “Giulio Augustus 009Camin”. Altra curiosità è che per la motorizzazione delle due navi vennero utilizzati dei motori realizzati dalla FIAT nel 1939 per la rimotororizzazione dei vecchi transatlantici Roma e Augustus che all’epoca erano i più potenti motori diesel marini. A causa dello scoppio della guerra si decise di trasformare il Roma in portaerei di squadra con il nome di Aquila e propulsione a turbina e il primo Augustus in portaerei di scorta con il nome di Spaviero  senza  sostituire  i  motori (questi  lavori  non furono portati a termine per il sopraggiungere dell’Armistizio); quindi i motori realizzati dalla FIAT non furono mai imbarcati sulle navi a loro destinate e superato indenni il conflitto erano pronti per contribuire alla ricostruzione della flotta passeggeri italiana. La costruzione delle due navi avvenne quasi in contemporanea nei due cantieri di Monfalcone e Trieste. La Giulio Cesare fu impostata a Monfalcone il 28 luglio 1949, varata il 18 maggio 1950 ed infine consegnata alla Società Italia il 27 settembre del 1951. La costruzione dell’Augustus invece procedette un po’ più a rilento; sebbene fosse stata impostata prima della gemella il primo giugno del 1949, venne varata solamente il 19 novembre del 1950. Madrina della nave fu Francesca De Gasperi, moglie dell’allora Presidente del Consiglio.

Seguì poi il laborioso allestimento e alla fine la nave fu consegnata il 20 febbraio 1952. Il transatlantico beneficiava di tutti gli strumenti per la navigazione più moderni dell’epoca come la girobussola, il radar, il pilota automatico ed altri.

imagesLa nave era suddivisa in tre Classi per un totale di 1102 passeggeri. Gli interni erano analoghi a quelli di un grande albergo di lusso, in quanto i passeggeri usufruivano di aria condizionata in tutti gli ambienti, saloni e passeggiate ampi e luminosi, tre piscine e zone all’aperto dedicate all’intrattenimento. L’arredamento, elegante e funzionale, era in linea con il buon gusto ed il design italiano di quegli anni. Inoltre, in alcuni locali della nave erano presenti opere d’arte firmate da noti artisti italiani.

31e93c60Il completamento di questa commessa fu importante per Trieste non solo dal punto di vista industriale ma servì anche per ribadire il legame della città con la madrepatria. Infatti all’epoca il destino del capoluogo giuliano, facente parte del Territorio Libero di Trieste rivendicato da Italia e Iugoslavia, era ancora  incerto e ogni  varo al San Marco  rappresentava  un piccolo  tassello per  ribadire  l’italianità della città. Per i successivi vent’anni le due navi portarono migliaia di emigranti nelle Americhe ma lo sviluppo dell’aereo a reazione contribuì ad accelerare la fine del loro servizio come trasporto passeggeri. La Giulio Cesare fu venduta frettolosamente per la demolizione nel 1973 dopo aver subito la rottura del volano del motore principale di destra la notte di Natale del 1972 mentre si trovava in porto a Buenos Aires (nonostante ciò la nave riuscì a rientrare a Genova con quattro ore di anticipo rispetto al programma). I suoi prestigiosi arredi furono sbarcati e la nave venne smantellata a La Spezia tra il 1973 e il 1974; delle opere sopravvissute fino ai giorni nostri ricordiamo il grande pannello di Salvatore Fiume che dominava il soggiorno di prima classe chiamato “Viaggio in Italia” e la pala d’altare di Gianni Russian che abbelliva la cappella di bordo; questa splendida opera d’arte è stata esposta pubblicamente per la prima volta nella mostra del Centenario del cantiere di Monfalcone nel corso del 2008.

Image0005-1L’Augustus fu utilizzato sulle rotte per gli Stati Uniti ed il Sudamerica fino al gennaio 1976. Fu poi venduto ad un armatore filippino che lo ribattezzò Great Sea e lo destinò ad un utilizzo come panfilo. In tale veste navigò sporadicamente e fu per lunghi periodi in disarmo. Ad ogni modo a bordo fu sempre presente l’equipaggio che mantenne la nave in efficienza, contribuendo alla sua preservazione.

Augustus-MS-Philippines-2010Nel 1999 la nave fu venduta alla società “Manila floating hotel & restaurant” per essere trasformata in albergo galleggiante con il nuovo nome di Philippines. A causa dell’insuccesso di tale operazione, anche per via dei problemi politici del paese, il transatlantico è rimasto in disarmo a Manila. Nel 2009 è stata posta in vendita al prezzo di quasi 6 milioni di Euro, comprensivi di tutte le opere d’arte ancora presenti a bordo. Dal momento che non si è trovato nessun acquirente, la nave è stata venduta per la demolizione, avvenuta ad Alang nel 2010.